Da domani fino al 22 maggio va in scena «Cine50», la rassegna in 35 mm per rivivere i capolavori del cinema italiano tra rovine postbelliche e voglia di tornare a sorridere
La rassegna promossa dal Palazzo delle Esposizioni di Roma con il Centro Sperimentale di cinematografia e la Cineteca nazionale avrà come protagonisti i grandi registi che hanno accompagnato l’Italia nel delicato passaggio dalla rivoluzione neorealista alle emergenti contraddizioni di una società in rapida trasformazione.
Capolavoro dopo capolavoro, fino alla svolta della modernità: Fellini, Visconti, Antonioni, De Sica, Germi, lo stesso Rossellini che per primo aveva trascinato in strada gli stantii personaggi borghesi del cinema dei telefoni bianchi.
Gli anni ’50 hanno rappresentato per l’Italia un momento di grande fermento. Si usciva dalle brutture della guerra e la gente aveva voglia di ricostruire e di tornare a divertirsi e sognare. Il cinema in questa ottica rappresentava il luogo, sia fisico che simbolico, attorno cui riunirsi e ritrovare un nuovo senso di appartenenza.
Come si legge dal sito istituzionale del Palazzo delle Esposizioni:
«A questo cinema irresistibile abbiamo riservato una fascia speciale, la domenica pomeriggio.Come si usava una volta, le poltrone del Palazzo delle Esposizioni diventano quelle del salotto di casa, dove ridere tutti insieme».
Si inizia con Luci del varietà di Lattuada e Fellini e si prosegue con classici tra cui Cronaca di un amore di Antonioni, Non c’è pace tra gli ulivi di De Santis, Bellissima di Visconti, Miracolo a Milano di De Sica, Pane amore e fantasia di Comencini, Viaggio in Italia di Rossellini.
C’è spazio anche per la commedia all’italiana, che proprio a cavallo di quegli anni si afferma realizzando opere indimenticabili grazie ad autori geniali come Monicelli, Steno, Risi e Comencini, e a colossi come Totò e Alberto Sordi: Guardie e ladri, Lo sceicco bianco, 47 morto che parla, I soliti ignoti, Un americano a Roma, solo per citarne alcuni.
Tutti in programma fino al 22 maggio nella Sala cinema del Palazzo delle Esposizioni di Roma con ingresso libero fino ad esaurimento posti.
Un viaggio nel tempo tra ricordi di un’epoca passata e analogie con il momento storico attuale.
Perché, ora come allora, c’è bisogno di ricostruire e – perché no – di riunirsi tutti attorno a un film.