Sta per nascere una nuova era sul fronte giuridico. La digitalizzazione della giustizia sta prendendo sempre più piede e il processo telematico promette di cambiare le cancellerie a cui sono rivolte nuove indicazioni. In primis le modalità di deposito. Per l’atto introduttivo e il primo atto difensivo, sia che si tratti di Tribunale o di Corte d’Appello, è la parte a scegliere il regime del deposito, se cartaceo o telematico. Al contrario, per l’atto endoprocessuale, sia per il Tribunale che per la Corte d’Appello, il deposito deve essere esclusivamente telematico. Pertanto le cancellerie, contrariamente a quanto accaduto precedentemente, saranno tenute ad accettare il deposito degli atti endoprocessuali inviati in forma telematica, senza doverne rifiutare il deposito per il fatto che non sia stata allegata copia cartacea. In ogni caso, la cancelleria, ha l’obbligo di tenere il fascicolo su supporto cartaceo, a prescindere dalla tipologia di deposito. Gli addetti ai lavori giudicano singolare la compresenza telematica e cartacea, soprattutto nei contesti che prevedono solo la digitalizzazione. Altra novità si trova nella disposizione destinata a regolamentare i tempi di lavorazione degli atti da parte delle cancellerie escludendo, in maniera perentoria, che “possano trascorrere diversi giorni tra la data della ricezione di atti o documenti e quella di accettazione degli stessi da parte della cancelleria”, che la proceduta sia “eseguita entro il giorno successivo a quello di ricezione da parte dei sistemi del dominio giustizia”.