Niente più litigi tra condomini per l’assegnazione dei posti auto nelle aree comuni. Sarà un giudice a deciderli. A sancirlo è la Corte di Cassazione, che mette quindi fine ad uno dei motivi più frequenti di controversie tra condomini. In sostanza dallo scorso 12 novembre, se l’assemblea non si accorda, o non è stata costituita, toccherà al giudice, come figura super partes, a sanare i contrasti e a pronunciarsi sull’assegnazione. A tal proposito, se l’assemblea non si mette d’accordo o, addirittura, non è stata costituita, è il giudice a dover calmare le acque e sanare i contrasti, in quanto l’assegnazione dei posti auto costituisce una manifestazione del potere di cosa comune assegnato all’assemblea, ma ciò spesso rende inadeguato e non razionale l’utilizzo degli spazi condominiali. La sentenza in questione si è pronunciata anche su un’altra annosa questione condominiale: una controversia dovuta alle conseguenze della divisione di un sottotetto. La Cassazione ha sancito che “il proprietario deve permettere l’accesso e il passaggio nel suo fondo, sempre che ne venga riconosciuta la necessità, al fine di costruire o riparare un muro o altra opera di proprietà del vicino oppure comune”. Una novità importante in materia condominiale, un settore che necessita di una regolamentazione propria sempre più capillare e di amministratori professionali e non improvvisati.